Mentre in Italia si discute, in circoli chiusi e poco frequentati, se abbia o non abbia ancora senso definirsi tuttora comunisti, se il socialismo reale sia da respingere in toto o vada meglio analizzato, in un paese lontano, poco conosciuto e dalla natura inospitale, tali discussioni sono solo archeologia politica. Il paese protagonista di tale svolta culturale è per l'appunto il Turkmenistan. Il nostro team sì è trovato spiazzato, confuso, schifato e nello stesso tempo affascinato da tanta pulizia di forme, luccichio. All'inizio vien quasi voglia di scappare da quanto irreale sembra. Sembra d'esser in una fiaba, ma un'altra cosa è una fiaba letta e immaginata....Qui si mischia la plastica con l'ottone il cemento con i mosaici, la storia con l'immaginario, il meglio del capitalismo ludico (Disneyland) con il meglio dell'architettura celebrativa del socialismo reale. Il risultato è qualcosa che stona. Sono terre di confine queste, ricche di storia, di passaggi, dimenticate dagli uomini.....con i loro paradossi, confondono l'uomo occidentale per prepararlo all'Asia.
martedì 29 luglio 2008
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1 commento:
ehi, gentaglia ingrata! voi sarete anche schifati, ma io vorrei tanto essere lo specchietto moscio della pandamobil!!!
grrrrr!!!
'amagliettara
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