domenica 27 luglio 2008

Akhal-teke & company.

Una sgranchita alle gambe e alla prostata, due croccantini della micia e via, pronti a mangiare anche l'asfalto. Più che asfalto polvere, tanta polvere. Il confine è, si fa per dire, vicino. Bisogna farcela anche perché scade il visto d'ingresso e d'uscita. Uscita da questo paese bello ma canaglia, un paese che minaccia il mondo ma non funzionano gli MMS e gli SMS arrivano puntualmente con 24 ore di ritardo. Le comunicazioni telefoniche, sono già di suo, affette dal bofonchio, arrivano pure distorte e incomprensibili. Dopo dieci giorni di corsa si è quasi a metà viaggio. La metà più dura sta giusto davanti. Il Turkmenistan, con il suo deserto del Karakum, le sue tarantole, vedove nere, cobra vipere e scorpioni, con i suoi splendidi akhal-teke, dromedari, lucertole zemzen e il raro coccodrillo del deserto o varano grigio, danno il benvenuto al nostro pandino bianco. Senza stereo, due figuri impolverati e stanchi, all'interno cantano stonati e a squarciagola la straziante canzone di Beniamino Gigli: “Mamma, son tanto felice perché ritorno da teeeeeeee La mia canzone ti dice ch'è il più bel sogno per meeeee! Mamma son tanto felice... Viver lontano perchéééééééééééééééé? “..... non c'è anima viva, neanche i dromedari e le guardie della rivoluzione li ascoltano (per fortuna)...poi il solito polveroso e rumoroso camion davanti...



1 commento:

Anonimo ha detto...

Certo "mamma son tanto felice.." di Beniamino Gigli non ce la aspettavamo da due avventurieri così....piuttosto "mi sono innamorato di Marinaaaaaa...." . FORZA RAGAZZI !!

(aspettiamo notizie i prossimi giorni che saranno tosti!!)