lunedì 28 luglio 2008

Ashgabat ore 24.00 locali (20.00 ora in italia).

Le comunicazioni telefoniche con il Turkmenistan sono inesistenti, impossibili,... e all'ora il colpo di genio: rispolveriamo la vecchia radio trasmittente a segnali morse “Marconi” del bisnonno. Dopo un po' di sbigottimento, finalmente riusciamo a capirne il funzionamento...qualche beep, beep scoordinato ma subito dopo ci impadroniamo del mezzo. Proprio tra un charlie-bravo e l'altro, squilla il telefono........”Frankie,...al telefonooooo. C'è qualcuno con la voce bofonchiante come la tua che ti cerca..” ...mi incammino titubante verso l'atrio e.....ma non era il fantastico duo, perdindirindina!

Sì, in Turkmenistan, l'unica cosa che funziona sono le chiamate tra telefoni fissi e basta. I saluti, due parole sul tempo, ....come va con gli acciacchi.....alla fine il resoconto....

3 ore di attesa al confine tra Iran e Turkmenistan. La Pandamobil che comincia a battere in testa (...la salita? ...benzina di pessima qualità?..domani un qualche meccanico ce lo dirà): La città di Ashgabat un misto tra Disneyland, Gardaland, Mirabilandia e un mausoleo di Lenin, sembra di essere nella plastica o in una favola....fate un po voi....noi non vediamo l'ora di essere già domani in Uzbekistan dove i telefoni e i cellulari funzionano..forse... e sopratutto non ti sembra di essere un Pippo, un Topolino, un Aladino o un Peppone qualunque.





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