E' MORTO ALBERTO DAN
Ex consigliere comunale, candidato alle primarie vittoriesi per il PD, Alberto Dan è mancato improvvisamente. La notizia è una di quelle che non si vorrebbe mai dare. E le parole per darla sono incerte, incomplete, sfocate dalla commozione. Oggi pomeriggio, verso le sei, è morto improvvisamente Alberto Dan. Un'embolia ne ha causato il decesso, mentre stava lavorando nella sua bottega.47 anni, titolare di un negozio di alimentari, tabaccheria, edicola in via Menarè a San Giacomo di Veglia, Alberto Dan è stato - negli ultimi vent'anni - uno dei personaggi più attivi e sinceri della vita politico-amministrativa della città. E, in vista delle prossime amministrative, era uno dei candidati alle primarie per il Pd vittoriese. Guardando alll'impegno politico cittadino, al quale si sarebbe dedicato con la coerenza, la forza, la schiettezza e l'onestà che hanno sempre contraddistinto le sue scelte e il suo operato, Alberto Dan aveva appena aperto un sito internet: www.albertodan.com. Un sito dove appare sorridente, come sempre. Dove descrive, descriveva, la sua amata Vittorio Veneto. Dove parlava di se stesso, definendosi romantico, sognatore, idealista, dotato di sana autoironia...Dove racconta, raccontava (è davvero difficile usare il passato) qualcosa della sua vita. Alberto Dan era nato a Vittorio Veneto da Luigi e Caterina Gava il 23 febbraio 1961. Aveva studiato ragioneria e poi aveva fatto svariati lavori: manovale in galleria, rappresentante di carrelli elevatori, postino, garzone di bottega ia Serravalle...Nel 1990 avevo preso in mano l'attività di famiglia: uno spaccio in via Menarè "dove - sono parole sue - tra alimentari, edicola, tabacchi, lotto e altro si ritrovano amici, clienti, curiosi, in un sereno clima da sabato del villaggio." Appassionato di viaggi, aveva visitato l'Europa, il sudAmerica, l'Africa e l'Oriente; appassionato di musica era stato l'anima della manifestazione musicale Cave Sonore; amante della compagnia aveva dato vita al Palio delle Contrade e all'Assaciociazione Trecontrade. In politica s'era fatto conoscere nel 1990, quando si era candidato come indipendente nelle liste del Pci vittoriese. E da allora, per 14 anni, era stato consigliere comunale. Nell'autoritratto che Alberto Dan simpaticamente aveva elaborato per il suo portale, si legge: "Ho amato tanto e di più sono stato amato". Una "confessione" autentica, che chi ha conosciuto Alberto non può che sottoscrivere pienamente. Chi scrive, ricorda gli interventi accalorati, a volte sdegnati, ma sempre sinceri e fermi di Alberto Dan in consiglio comunale. Ricorda Alberto dietro il banco del suo negozio, mentre aiutava le anziane che andavano a fare un po' di spesa a contare i centesimi di euro; lo ricorda avere a cuore le sorti di San Giacomo e di quelle Cave sonore che chissà per quale ragione - come tutte le cose di grande successo - hanno smesso di esserci. Lo ricorda a Ceneda, solo poche settimane fa, bere un vin brluè dagli alpini. E si rammarica per non averlo descritto nel suo negozio, come Alberto avrebbe voluto. "Hai presente Smoke? - mi ha chiesto un giorno Dan - quel film con Harvey Keitel? Ecco: a me il mio negozio sembra proprio la tabaccheria dei quel film. E io mi riconosco in quel personaggio". Avevo presente il film, avevo presente il personaggio di cui parlava Alberto. Ed ero d'accordo con lui. Dietro il bancone, Dan non era un commerciante: era un confidente, un amico, una di quelle persone che quanto ti guardano, ti vedono davvero. Ti riconoscono. E ti sorridono, oltre le parole.
Ciao Alberto.
Emanuela Da Ros
articolo completo da "Il Quindicinale" qui
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